Ascoltando una tavola scolpita dal fratello maestro architetto Vinicio Serino, sono stato “rapito” da due frasi dallo stesso pronunciate: “Ipsum tuum deum, qui dei filius est”, – conosci il tuo dio, che è il figlio di dio – invito, che precede di oltre un secolo quello bruniano, a penetrare dentro di noi per ritrovare la pietra nascosta “ e : “la ricerca del G.A.D.U. è quella della conoscenza, che è la più alta manifestazione di preghiera che l’uomo può elevare verso le superiori dimensioni dello Spirito”.
Fin dal momento del nostro ingresso in loggia, ha avuto inizio il nostro cammino verso la conoscenza, che elargisce la luce alle nostre tenebre mentali, infrangendo le catene del cuore, per ricongiungerci all’Uno.
La realtà è una e non ha secondi ed è lontana dalla religione dei riti e dalle celebrazioni sacerdotali.
Le scienze empiriche e moderne sono tutte basate sull’esperienza induttiva e sulla deduzione, ma l’Uno dogmatizzato non è Dio, perché, quello vero è quello vissuto dal cuore umano.
Il primo requisito per entrare nel tempio dell’umanità, che è, ad un tempo, ciò che di più profondo vi è in noi, è l’esperienza interiore e la presa di coscienza della nostra vera natura.
L’erudizione e la dottrina, da sole non valgono per entrare nel sacrario del Sé; tuttavia esse servono come aiuto se esistono le qualificazioni che rendono idonei a percorrere la via iniziatica e cioè : l’insoddisfazione per la vita biologica e le sue cupidigie, unitamente ad un desiderio di liberarci dalle catene dei vizi e dell’ignoranza spirituale, che incatena al sordido regno dell’esistenza terrena; la disponibilità a pagare qualunque prezzo, per liberarsi dai metalli, che, spesso e volentieri, imprigionano e accecano, con la purezza, la semplicità, l’umiltà di coloro che sanno di non sapere,…con la fermezza e con l’amore…
Il Serenissimo Presidente del Rito Simbolico Italiano
F.M.A. Giovanni Cecconi