Sono stati numerosi i partecipanti alla giornata di studio organizzata dalla Regolare Loggia Prometeo n.1140 all’Oriente di Bologna. “Massoneria ed impegno nel sociale: studio e realtà attuale”, questo lo stimolante titolo dell’evento che ha avuto come prestigiosa cornice Palazzo Piepoli in Bologna.
Ha moderato i lavori il fratello Andrea Macinati; nella sua introduzione ha ricordato il messaggio che il Capo dello stato Giorgio Napolitano ha inviato al nostro Gran Maestro dove esplicitamente “esprime apprezzamento per i temi affrontati quest’anno, cultura e fratellanza, che testimoniano il costante e meritorio impegno del Grande Oriente d’Italia nel riaffermare i principi di solidarietà”.
Giangiacomo Prezzano, presidente del collegio dei maestri venerabili dell’Emilia Romagna, ha letto un sentito e partecipato saluto del Gran Maestro Gustavo Raffi che ha esortato a “non girarsi dall’altra parte” di fronte alla richiesta di aiuto, piuttosto utilizzare come strumento di carità anche “la parola che costruisce”.
Marco Novarino, docente di storia contemporanea all’Università di Torino, ha tracciato il percorso di genesi e trasformazione dell’associazionismo laico di cui la libera muratoria ne fa parte. La solidarietà è nel DNA dei liberi muratori, quindi come suo elemento fondante ed inscindibile. La fonti documentano come già i liberi muratori operativi esprimevano opere di solidarietà nelle popolazioni adiacenti alle cattedrali che edificavano. Nel passaggio alla libera muratoria speculativa vi è stato un trasferimento dei grandi concetti, della sua pura filosofia, tra cui la solidarietà. Perché parlare della storia? La conoscenza del passato migliora il futuro. In Italia dopo la sua unità, si vive un momento di grande debolezza, pauperismo e crisi che lo stato non riesce a gestire: in tale scenario la libera muratoria, anche grazie ad una importante azione politica, ma non partitica, trova la possibilità di esprimersi con azioni di logge locali e di singoli fratelli. Aiuti verso l’infanzia abbandonata, i giovani e la malattia. Un esempio a milano Gaetano Pini, talmente attivo da esaurirsi nell’impegno fino alla morte. Purtroppo, nel secondo dopo guerra, la solidarietà per la massoneria non è più stato un elemento fondante. La crisi odierna attualizza tali contenuti e deve portarci a riflettere.
Labor virtus Caritas. Sergio Rosso, presidente degli Asili Notturni Piccolo Cosmo di Torino e gran maestro onorario del grande oriente d’Italia, conosce molto bene queste parole ispiratrici. Stimolo affinché, dal 1889, possa compiersi il concreto e grandioso progetto di aiuti alla società indigente del capoluogo piemontese dato quotidianamente da 200 volontari. Per Rosso il progetto che dirige è una azione di Walfare nel quale l’ingiustizia sociale cresce e nel quale è necessario agire in modo concreto. In tal senso l’azione e di tipo politico perché di occupa dei problemi sociali, connotandosi di un profondo senso civile. La recente apertura degli ambulatori di psichiatria sono l’esempio di come spesso oggi uno dei principali disagi sono paure che necessitano di dialogo. È necessario unire le parole ai fatti ed esprimere incondizionato volontariato e donare il nostro tempo per costruire.
Giorgio Fedocci, ispiratore de il laboratorio di solidarietà e filantropia di Milano. Il capoluogo Lombardo è stato luogo dove nella storia vi è stata piena e concreta espressione dei sentimenti filantropici civili dei fratelli e delle logge. Ad oggi la difficoltà di indigenza civile si esprime nelle file di persone in attesa al di fuori del “pane quotidiano”; la gente che attende di raccogliere cibo per sfamarsi ha cambiato nel recente periodo le sue caratteristiche, si aggiungono sempre più persone che mai nel loro passato avrebbero pensato di trovarsi in stato di indigenza. Il laboratorio appena fondato a milano è un luogo di riflessione e confronto operativo che cercherà di realizzare nel breve periodo opere di aiuto. Tra queste la prima è quella dei dentisti che si recheranno presso le case di indigenti indicatici dai servizi sociali del Comune di Milano. Seguiranno poi attività per gli anziani. (Prima di tutto i nostri fratelli. Così come si fa nella tradizione anglosassone ). Il laboratorio però ha precisato Fedocci, non sarà mai una associazione operativa ma un pensatoio dove i fratelli si alimentano per poi agire autonomamente.
Giovanni Cecconi, dell’Associazione Giovanni Venerucci, la massoneria non fa solidarietà ma filantropia, esprime il proprio amore come essenza. Oggi la vita per molti è un esercizio di sopravvivenza, nascono nuove povertà; possiamo costruire ponti, lavorando in continuazione nella certezza dell’amore. Filantropia non significa dare soldi ma impegnarsi per costruire sogni, trasformare gli altri per farli sentire bene, per costruire ponti che mantengo distinte le rive ma le uniscono nel cuore.
Numerosi gli interventi a chiusura dei lavori, testimoni del grande interesse e della importante azione di sensibilizzazione offerta dalla giornata di studio e dialogo