Pirro Aporti, giornalista, avvocato e politico italiano. Deputato e Senatore del Regno, fu il primo Serenissimo Presidente del Rito Simbolico Italiano (1879-1885), rieletto successivamente nel periodo 1888-1890. Gran Maestro Aggiunto Onorario durante il primo periodo di Gran Maestranza Nathan (1896-1904).
Nato il 6 gennaio 1834 a San Martino dell’Argine (MN) e ivi morto il 30 giugno 1911, nipote del celebre pedagogista Don Ferrante Aporti. Laureatosi in legge si stabilì a Milano, dove prese parte attiva alla vita pubblica di quella città. Appartenne alle scuole di Cattaneo e Giuseppe Ferrari, ed ebbe amicissimi Bertani, Mussi e Cavallotti. Fondò e diresse il periodico Il pensiero italiano, continuatore del famoso Politecnico del Cattaneo e per tre legislature la 13a, la 14 a e la 15 a rappresentò alla Camera il collegio di Bozzolo, sedendo all’estrema sinistra come importante esponente del repubblicanesimo in Italia dopo il processo di unificazione politica del paese. Fu collaboratore della Rivista Repubblicana. Uscito dalla Camera nel 1883, si si dedicò completamente ai suoi studi e alla vita amministrativa di Milano, ove fu commissario della Camera di Commercio, consigliere ed assessore comunale, membro della congregazione di carità e del colllegio dei probiviri, fondatore dell’associazione lombarda dei giornalisti e membro del comitato direttivo di questa. Nel 1906 fu nominato senatore. Fu anche amante degli studi letterari e, come testimone del suo amore per questi, lasciò tra l’altro un’ode in morte di Garibaldi e una fedele traduzione di Giovenale, Le Sedici Satire (Milano, 1907). Inoltre tradusse, accompagnandoli con una sua prefazione, i Canti popolari della Grecia moderna : scelti dalla collezione di C. Claudio Fauriel (Milano, 1881). Da segnalare la sua prefazione e cura di Prose scelte di Giuseppe Parini : trattato dei principi delle belle lettere, discorsi e scritti letterari (Milano, 19..).
La battaglia per l’educazione dell’infanzia fu una sua ragione di vita e ne è prova fra l’altro la sua monografia I bimbi d’Italia : studii e voti intorno alla educazione popolare ed alla scuola infantile italiana / Pirro Aporti (Roma, 1886). Va infine ricordata la sua monografia Il cattolicismo e l’Italia : considerazioni e proposte sui rapporti fra la Chiesa e lo Stato (Milano, 1878).
Aldo Mola ricorda che su Il pensiero italiano di Aporti, con l’orientamento radicale in chiave progressiva, i Liberi Muratori milanesi “spesso irridevano i riti massonici… e facevano professione di razionalismo assoluto, di ateismo e di materialismo”. Il sapido giornale fu anche il centro della “resistenza” delle Logge simboliche lombarde contro il crispismo lemmiano e sarcastico flagellatore del dilagante malcostume politico.
Pirro Aporti fu candidato alla Gran Maestranza del G.:.O.:.I.:. con Giovanni Bovio ed Ernesto Nathan, ma risultò eletto quest’ultimo. Sempre Mola ricorda che secondo i Verbali del Grande Oriente d’Italia (28 marzo 1901) fu respinta la proposta di radiazione del G.:.M.:. Aggiunto Aporti per morosità e assenza ingiustificata ai travagli d’Officina con una Delibera di Giunta che dichiarò non necessari il versamento di quote e la frequentazione dei lavori di Loggia per dignitari di alto grado. Del resto già Lemmi alla fine del 1879 aveva dispensato dal versamento delle capitazioni alcuni insigni e poco doviziosi dignitari: ancora lo stesso Aporti, ma anche Crispi e Carducci.
Moreno Neri