(Estratto da Irène Mainguy, Simbolica Massonica del terzo millennio: da 3 a 7 anni; illustrato da 125 figure e 20 tavole di Henri-Jean Deguillemain e Amis; edizione italiana a cura di Paolo Lucarelli; traduzione di Milvia Faccia, Edizioni Mediterranee, Roma, 2004, pp. 115-116)
Troviamo traccia dell’uso della corda al collo negli antichi testi costitutivi scozzesi, specialmente nel manoscritto Dumfries n. 4 del 1710, che presenta questo dialogo1:
- – Come siete stato introdotto?
- – In modo umiliante, con una corda intorno al collo.
- – Perché una corda intorno al collo?
- – Per impiccarmi se tradirò la fiducia (riposta in me).
La corda rappresenta una cavezza, un legame che può essere considerato tanto in senso simbolico quanto in senso proprio. Il suo uso risalirebbe ai Misteri antichi. Il nodo scorsoio sarebbe stato utilizzato nelle iniziazioni sufi come nelle cerimonie brahmaniche. Nella tradizione zoroastriana, che risale a più di tremila anni fa, si affermava che ogni essere porta intorno al collo un nodo scorsoio che, al momento della morte, si stacca dal collo del giusto, ma tira l’ingiusto all’inferno.
Sotto un altro aspetto, la corda rappresenta un simbolo molto antico dell’Ascensione. Ad essa corrisponde una concezione più completa e diversa da quella assiale, quella cioè dei nodi che corrispondono ai diversi gradi della scala e che si riferiscono alla fissazione di uno stato, favorevole o no. In effetti, nell’antichità e ancor oggi nell’Islam, gli ornamenti a forma di nodo, di treccia, di tortiglione o di intreccio rappresentano talismani che conservano e proteggono. In realtà, disfare un nodo significa procedere a una liberazione che deve essere effettuata nell’ordine esattamente inverso rispetto a quello che ne ha permesso la confezione. È il solo, vero scioglimento che permette di liberare dal cappio del nodo scorsoio senza essere soffocati2.
Nel contesto specifico dell’iniziazione, questo nodo scorsoio non deve essere troppo stretto, per non rischiare di strangolare il neofita, come il neonato soffocherebbe con il suo cordone ombelicale. Si dice opportunamente che per diventare adulti si deve tagliare il cordone ombelicale: questa corda richiama il legame del recipiendario con la terra/madre, verso la quale può cominciare a prendere le distanze dal momento in cui inizia a liberarsene.
Si trova traccia di questo uso nei Trois Coups Distincts del 1760, di cui la Guide des Maçons Écossais fu l’erede per il Rito Scozzese Antico e Accettato.
1 Cahiers de l’Herne, La Franc-Maçonnerie: documents fondateurs, Éditions l’Herne, Parigi, 1992.
2 Luc Benoist, Signes, symboles et mythes, coll. “Que sais-je?”, n. 1605, Éditions du Puf, Parigi, 1975 [Segni, simboli, miti, Garzanti, Milano, 1976], p. 35 e 55-56.