Umorismo Massonico – di Daniele Gasparetti

(in formato PDF, il volume è fruibile da qui)

PRESENTAZIONE

Carissimi Fratelli e amiche e amici di massoni,

Non è facile portare un po’ umorismo in questo tempo tormentato, ma è proprio nel periodo in cui si è più preoccupati che nasce il desiderio di poter tornare sorridere, almeno per un momento.

Un umorismo che definisco massonico perché nasce da dentro l’Istituzione e si fonda sull’autoironia, sulla capacità di saper ridere delle proprie ossessioni o dei propri capricci.

Noi massoni pensiamo in grande, abbiamo un grande ideale: perseguire il rinnovamento personale e sociale, seguendo il trinomio Libertà- Fratellanza – Uguaglianza, secondo il principio della Tolleranza. Ma nella dimensione del quotidiano non sempre siamo all’altezza dei valori che proclamiamo e scattano le contraddizioni, le sfide perse, le incoerenze.

In queste condizioni sorridere e far sorridere non è impresa facile e l’umorismo è una grande risorsa per innescare una salutare reazione a catena. E’ utile per portare un cambiamento laddove si è ancora convinti che “ridere della propria appartenenza alla Massoneria, non è indice di serietà e affidabilità”. In altre parole, diversi di noi vivono ancora nel vecchio modello della seriosità, del formalismo di facciata, che danno spesso luogo ad atteggiamenti di presunzione, arroganza e finzione.

La satira osteggia questi atteggiamenti di Fratelli che non sanno o non vogliono riconoscere e quindi ammettere le loro debolezze.

L’umorismo serve per chiarire le ambiguità e ammorbidire le tensioni, per fiutare l’atmosfera, per abbassare le barriere delle incomprensioni, è utile per mantenere l’attenzione su determinate questioni e per creare collaborazione.

La Massoneria è una cosa seria, e la serietà dei contenuti e dei valori non vengono meno, anzi sono esaltati e meglio si affermano, se i massoni sono capaci di sapersi un po’ prendere in giro per capirsi.

Con le vignette ricordo a me stesso e ai Fratelli impegnati seriamente nei lavori di Loggia, che siamo comunque “umani” e pertanto uguali a quell’Umanità che vogliamo migliorare e che il lavoro lungo l’intera vita per migliorarci passa attraverso la comprensione dei propri limiti, anche con l’ironia.

La maggior parte delle vignette che affrontano la questione delle donne in Massoneria sono rielaborazione di lavori del F.llo Kabè, e quelle vignette sono un omaggio che dedico alla sua benevola ironia.

In questa raccolta di vignette, quasi un racconto a fumetti, ho incluso alcune battute colte durante le agapi sui fratelli della mia Loggia, che hanno saputo ridere di se stessi: alcune sono vere, alcune, beh, lascio decidere a voi.

Tuttavia spero che possiate godere non solo di battute divertenti, ma anche di alcune “arguzie” di fratelli, inconsapevoli moderni filosofi.

Il giorno di San Giovanni Evangelista dell A.V.L. 6015,

Daniele Gasparetti