Venerabilissimo Gran Maestro, Gustavo Raffi, cari Fratelli tutti, con immenso piacere, porto a tutti voi, il saluto fraterno ed affettuoso del Rito Simbolico Italiano.
Traspare, come questa Gran Loggia veda l’Istituzione massonica italiana, consolidata e rafforzata negli intenti e nell’azione, fremente e fertile di idee e di contenuti, pronta ad affrontare il futuro, pure in epoca tanto conflittuale e critica, con ferma determinazione e convincimento dell’animo.
Se ciò è stato possibile, con tutte le difficoltà e i pesi che un’opera tanto impegnativa comporta, lo è stato grazie alla passione e alla dedizione di tutti i fratelli, che hanno speso la propria opera, ma, soprattutto, tanta parte della loro vita, in onore dell’Istituzione.
Questi fratelli hanno, spesso, sacrificato il lavoro, il tempo libero e, perfino, le loro famiglie, per rendere l’istituzione più forte; e poiché, per noi, l’Istituzione è la vita, questi fratelli hanno reso la nostra vita più forte.
In questo non deve essere sottovalutato il supporto che le mogli, le compagne, le polarità contrarie ed i figli di ciascuno hanno offerto, affinché si potesse lavorare, senza pause, a quello straordinario edificio che ci vede qui, tutti assieme, legati dalla fraternità, a festeggiare il nostro futuro.
Le famiglie e la famiglia: entrambe sintonizzate sulle stesse vibrazioni e determinazione ad edificare, in un mondo che, della demolizione fa, troppo spesso, il proprio malefico obiettivo; entrambe, entità che fondano la propria ragion d’essere, nell’Amore, vera ed unica forza creatrice dell’universo.
Di questo Amore, il Gran Maestro è il fulcro e lo specchio; egli concentra e rimette, moltiplicato, ciò che riceve dalla Comunità dei Fratelli; così, fertilizza il lavoro, così, pietra su pietra, innalza il nostro edificio.
Oggi siamo qui per abbracciare il Gran Maestro, Fr. Gustavo Raffi, che ci ha condotti, in questi anni, attraverso un percorso impegnativo, irto di ostacoli, a volte, duro e ingrato.
Se siamo qui, se possiamo essere qui, però, liberi e forti come siamo, concentrati e con gli occhi e il cuore pieni di futuro, come siamo, lo dobbiamo a lui e a tutti quelli che, al suo fianco, hanno camminato.
Vogliamo abbracciarlo, perché così si fa tra Fratelli. Si fa sempre tra Fratelli; grazie Gustavo.
Contemporaneamente, siamo qui per accogliere e confermare il Gran Maestro eletto, Fr. Stefano Bisi, nostro Fratello, il quale, immettendosi nel fiume straordinario di chi, prima di lui ha condotto il Grande Oriente d’Italia, lungo i sentieri della storia ha bisogno di ogni stilla della nostra energia, per affrontare, con la più opportuna Sapienza, con l’ispiratrice Bellezza e con l’indispensabile Forza, il proprio nuovo cammino.
Egli sarà affiancato, anche questa volta, da Fratelli che sapranno supportarlo; a tutti loro, fin da ora, va la nostra gratitudine e, naturalmente, il nostro augurio.
Tradizionalmente, i Fratelli Maestri Simbolici dedicano il proprio impegno alla salvaguardia e alla tutela dell’Ordine; lo hanno fatto e lo faranno negli anni a venire, sempre, per Amore.
Gran Maestro Stefano, sai e saprai che tale impegno non verrà meno, mai!
Noi te lo offriamo con schiettezza, con semplicità, mano con mano, ginocchio con ginocchio, petto con petto e spalla con spalla.
Auguri Fratello mio, auguri, Fratelli miei.
In ultimo, non me ne vorrete, se dopo il saluto che il mio ruolo impone, rubo pochi, pochissimi altri secondi; non è più ora, il Serenissimo Presidente del Rito Simbolico Italiano a parlare, ma Giovanni…, che con Gustavo è cresciuto, fin da giovane e che con lui ha vissuto un’amicizia vera, articolata lungo le strane e intricate strade della vita.
È un Giovanni che ricorda anche un altro Fratello Simbolico, a lui legato e, ancor più, a Gustavo, in questa avventura: Amerigo Bomba, ora all’Oriente Eterno.
La nostra è stata un’amicizia vera, che non avrà mai fine; le nostre voci non si scinderanno mai, per sempre, resteranno unite, con l’amore che ha contraddistinto il nostro essere fratelli, al pari di quello con Gianni Filippelli e Antonio Calderisi, meravigliosi Fratelli, facenti anch’essi parte dell’equipaggio, in questo meraviglioso viaggio, che dal cielo ci sorridono, perché, l’Amore altro non è che il vento che bisbiglia fra le rose e si disperde di nuovo. Ma, spesso è come un legame che non si spezza, che dura tutta la vita e, perfino, dopo la morte.
A Gustavo vorrei solo dire che è stata una straordinaria avventura, che non avrà fine, perché… indietro non si torna…
Grazie, ti voglio bene.
Il Serenissimo Presidente del Rito Simbolico Italiano
Fratello Maestro Architetto
Giovanni Cecconi