Nella dedizione si rinuncia all’ansia e alla resistenza e ci si affida ad un movimento, senza trattenere nulla.
La dedizione più profonda è quella alla vita, così com’è, anche se, forse, fa paura.
La dedizione alla vita è, allo stesso tempo, dedizione alla morte, quando e come verrà.
Nella dedizione si scioglie qualcosa in noi: diventiamo più morbidi e ampi, dandoci senza riserve, fluendo col flusso della vita, ovunque ci porti.
I ricordi di avvenimenti dolorosi, che hanno lasciato tracce nel corpo e nell’anima si placano se li prendiamo così come erano, accogliendo anche eventi dolorosi, perdite o separazioni.
Anch’essi fluiscono col flusso della vita, non le sono più d’ostacolo, si sciolgono e diventano anch’essi acqua della vita.
Allo stesso modo, ci dedichiamo al futuro, qualsiasi cosa esso ci porti.
Questa dedizione è senza preoccupazioni; è fiduciosa, serena, libera e piena d’amore per tutto, così come viene, lasciandosi, alle spalle, la paura.
Soltanto con questa apertura possiamo giungere fino a noi stessi,” ci conquistiamo”, nel lasciare andare diventiamo interi e, nell’intimo, uniti col tutto.
IL Ser. Pres. del R.S.I.
Fr. M.A. Giovanni Cecconi