Ci sono due volatili legati al culto della Pasqua, che si prestano a interpretazioni esoteriche: il pellicano e la colomba.
Il primo, nel Cristianesimo è il simbolo del Cristo, nell’atto di trafiggersi il petto per far sgorgare il sangue sui figli morti.
Questa interpretazione ha origine dal racconto del pellicano che uccise i figli e si pentì.
Dopo averli pianti per tre giorni si aprì il petto e il sangue che sgorgò dal suo busto, restituì, loro, la vita.
E’ la trasposizione del significato cattolico della morte di Cristo, che porta alla salvezza, tramite il suo sangue.
Il pellicano, però, è, anche, il nome dato all’alambicco usato in alchimia, in cui si mescolano gli elementi della Grande Opera.
Altro animale che fa pensare alla Pasqua è la colomba; essa viene associata alla purezza, all’innocenza, all’armonia, alla dolcezza, alla prudenza e all’amore. E nelle Sacre Scritture rappresenta lo Spirito Santo, che discende sugli uomini.
Peraltro, la sua immagine viene associata, anche, alla Dea Afrodite o Venere, che, si diceva fosse nata dal mare, dopo essere stata partorita da un uovo della colomba, nonché alla Grande Madre.
Nel processo alchemico, la colomba rappresenta l’albedo, che segue il momento del nigredo, associato, invece, al corvo.
Essa è raffigurata sulla Porta Magica, a Roma (1860 – Massimiliano Palombara), sulla quale si trova scritto:
Quando nella tua casa i corvi neri partoriranno bianche colombe, allora, sarai chiamato sapiente.
Ecco Il significato esoterico, profondo, della Pasqua: il “passaggio” è il superamento della materia, la profonda “evoluzione della Coscienza”, l’elevazione dello Spirito, attraverso l’acquisizione della più Alta Conoscenza.
Solo quando il “nero” diventerà “bianco” e gli elementi sapientemente mescolati sortiranno la magica rudebo, la “trasmutazione alchemica” sarà compiuta e nascerà “l’Oro del primo mattino”.
Il Ser. Presidente del Rito Simbolico Italiano
Fr. Maestro Architetto Giovanni Cecconi.