Nel Rituale di Iniziazione dove, alla domanda del Maestro Venerabile sul perché il bussante chieda di divenire Libero Muratore, l’Esperto risponde:” Perchè è Libero e di Buoni Costumi”. In questa risposta vi è sintetizzato il significato profondo della Libertà per la Massoneria. Questo perché coniuga perfettamente l’aspetto iniziatico e quello profano del concetto di Libertà. Quando si dice profanità, in riferimento ad un Libero Muratore, si parla di una profanità particolare che è, e deve essere una conseguenza dell’Iniziazione che il Massone ha scelto di effettuare. Non è la profanità da cui ogni Libero Muratore tende a distaccarsi.
Afferma Isaiah Berlin, il grande pensatore di scuola liberale, che:
«L’essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere come si vuole scegliere e perché così si vuole, senza costrizioni o intimidazioni, senza che un sistema immenso ci inghiotta; e nel diritto di resistere, di essere impopolare, di schierarti per le tue convinzioni per il solo fatto che sono tue. La vera libertà è questa, e senza di essa non c’è mai libertà, di nessun genere, e nemmeno l’illusione di averla».
In sostanza la libertà è la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, ricorrendo alla volontà di ideare e mettere in atto un’azione, mediante una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a realizzarla. Tuttavia la Libertà non è illimitata; essa ha come limitazione la Libertà degli altri che è garantita dalle regole che costituiscono la base su cui fondare una comunità. In questo senso garanti della Libertà per tutti sono i singoli individui e lo stato.
Al riguardo è emblematica una frase di Karl Popper: “Abbiamo bisogno della Libertà per evitare gli abusi del potere dello stato e abbiamo bisogno dello stato per evitare l’abuso della Libertà”.
La libertà, nell’accezione che abbiamo definito, si connette all’equilibrio sociale, politico ed economico in modo che la Società costituisca una struttura, unitaria e armonica, finalizzata al bene comune. La ricerca dell’equilibrio e della coesione cui abbiamo sopraccennato non è un processo banale, ma è una ricerca che richiede un impegno costante e complesso.
La difficoltà per una comunità, più o meno allargata e globale, è quella, per dirla con Ralph Darhendorf, di realizzare contemporaneamente Libertà Politica, Libertà Economica, Libertà Sociale. Tutto ciò considerando che la libertà che conta è la libertà che realizza positive opportunità di vita; esse sono costituite da un insieme di diritti civili e possibilità di benessere. La storia può acquistare un senso se si realizza nello sviluppo e nella diffusione di opportunità di vita sempre più ampie in favore di un numero crescente di persone; lo sviluppo e la diffusione di tali opportunità presuppongono la società aperta; la società che consente il tentativo, l’errore e il libero confronto su il pro e il contro di ogni decisione.
La libertà implica il dubbio e l’infinita ricerca della verità e quindi abborrisce ogni forma di dogmatismo e di totalitarismo. Dal dubbio discende che per ogni problematica, di qualsiasi tipologia, vanno incessantemente individuate soluzioni da sperimentare e da scartare, se non più funzionali agli obiettivi per le quali erano state adottate, e da sostituire con altre (soluzioni), più rispondenti alle esigenze che si manifestano. In base a questa considerazione si può affermare che, come nella ricerca, il dogmatico si ritiene in possesso di una verità definitiva e rivelata, così, in politica, l’utopista è illusoriamente depositario di una verità (politica) perfetta e immutabile. Il dogmatismo e l’utopia caratterizzano una società statica e chiusa in cui la libertà è fortemente limitata. Al contrario la libertà è esaltata da una società dinamica e aperta. Esempi di negazione della Libertà, oltre alle religioni, seppure con diverse gradazioni dipendenti dalle circostanze storiche, sono quelle filosofie che propongono soluzioni politiche assolutistiche e totalitarie. In questo insieme possiamo annoverare Platone, con la sua Repubblica; Hegel, con la sua dottrina dello Stato; Marx, con la sua concezione della società comunista.
Quella che abbiamo descritto ha le caratteristiche e il senso della Libertà che un Libero Muratore dovrebbe portare nel mondo esterno, profano. Tutto ciò di cui il Massone è, e deve essere, portatore e testimone operativo nella società deriva direttamente dal bagaglio di conoscenze e di consapevolezze che costituiscono gli elementi essenziali del suo percorso iniziatico. E quindi, tornando al Rituale di Iniziazione credo si possa dire che Il senso Iniziatico della Libertà è l’essere libero dai pregiudizi; dai bassi istinti e dalle passioni; dai dogmi; dai giudizi precostituiti; dagli steccati ideologici e religiosi; dall’esasperato egoismo.
In apparenza queste enunciazioni possono sembrare ovvie e banali, ma essere libero da qualsiasi condizionamento e costrizione di qualsiasi tipo comporta un impegno gravoso e costante ed un percorso che per conseguirla non ha un punto di arrivo definitivo, ma è irto di errori, ripensamenti e perfezionamenti senza fine.
Una bella frase del Fratello Benjamin Franklin, grande scienziato e tra i padri dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, spiega magistralmente il Lavoro del massone con una particolare esortazione: «Siate sempre in guerra con i vostri vizi, in pace con i vostri vicini, e fate sì che ogni anno vi scopra persone migliori».
BUON 25 APRILE
Giuseppe Titone