(Fausto Desideri)
Vivo in un paese
dove l’albero dei pensieri è troppo basso,
dove le lingue sono troppo lunghe,
dove le braccia dell’amore sono troppo corte,
dove la fratellanza e l’equità
non si possono afferrare
perché troppo in alto,
dove invece di seminare idee
si spargono parole nella polvere,
dove invece di costruire ponti
si alzano muri di frasi inutili
…mentre si fa finta di vivere
… ma esistiamo solo.
Vago… in un paese
dove ho visto stagioni di fuoco
dissolversi nel nulla,
dove impera la morte quotidiana dello spirito,
dove regna la dissonanza dei sentimenti,
dove la candela della speranza
sfrigola con una luce ormai inutile
e dove i cuori sono un vuoto a perdere,
gettato in un cestino di rifiuti…
…Il corpo,
dove la coscienza
riporta messaggi lontani
di altre stagioni mentali.
Vago in un paese di esseri alieni
dove sia nelle cime rocciose dell’orgoglio,
sia nelle valli dell’Umiltà
scorrono le lacrime dell’uomo.
…. Uomo che io lo vedo correre
oltre la paura del vivere
e nonostante sia avviluppato da parole
posso sentire il grido di liberazione
della sua anima.
E mi domando:
tornerà in futuro un tempo migliore
quando tutto non apparirà solo
ma sarà un’ essenza luminosa
nel cerchio del nostro destino?