Per cominciare, da medico, farò il Piero Angela della situazione, fornendovi alcuni dati scientifici sulla costituzione sul funzionamento di quella macchina perfetta che è il Corpo Umano, affinché vi facciano riflettere e possiate realizzare che, anche e soprattutto all’ interno del nostro corpo è celata tutta la bellezza e tutta la perfezione del Creato.
Come molti di voi sapranno il 65 % del corpo di un soggetto adulto è composto d’ acqua ( nel bambino questa % sale fino a quasi il 90 %). Le proteine ne rappresentano il 16 %; i grassi il 13 %; gli zuccheri solo l’ 1 %. Pensate che il ns. cuore ha una portata di 70 ml ad ogni sistole, ovvero 5 litri al minuto; il che significa che ad ogni minuto tutto il volume del nostro sangue “passa” dal cuore e viene re-immesso nel sistema circolatorio. Di questi 5 litri, il 75%, cioè più o meno 3,5 litri/min, viene destinato tutto al sistema nervoso centrale che pesa solo 1,5 Kg, ovvero rappresenta meno del 2 % del peso corporeo totale. Se si potessero mettere in fila, per tutta la loro estensione, tutte le arterie, capillari e vene del nostro sistema circolatorio si raggiungerebbe una lunghezza complessiva di quasi 100.000 Km ; tuttavia il calibro medio di questi vasi è talmente piccolo che bastano solo 5 – 6 litri di sangue, mantenuti ad una pressione di circa 120 mm/Hg, per tenerli “pieni” ed “in pressione”. Questi 5 litri di sangue vengono totalmente e continuamente filtrati e depurati dall’ apparato renale ogni 50 minuti. Il che significa che i reni filtrano nelle 24 h circa 170 litri di sangue ( quasi 4 volte il volume totale circolante), per poi concentrare tutte le scorie ricavate in soli 1,5 litri di urina.
Se si potessero “stendere” su una unica superfice tutti gli alveoli contenuti nei ns. polmoni si occuperebbe una superfice di quasi 100 metri-quadri ( più o meno come un’ appartamento come questo….) . Su questa superfice transitano continuamente, con gli atti respiratori, 8 litri d’ aria al min., ovvero 480 litri d’ aria all’ ora, e che servono a mantenere totalmente ossigenati i 5 litri di sangue che ogni minuto transitano dai polmoni. . La superfice totale di tutto l’ apparato digestivo è, invece, più del doppio: oltre 200 m/q; utile per assorbire tutto il cibo ed i liquidi che ingurgitiamo quotidianamente. Sulla membrana cellulare delle cellule della nostra retina esiste una proteina, la rodopsina, che basta che sia colpita da un solo fotone ( che, ci dice la fisica, a riposo è privo di massa ed in movimento, appunto alla velocità della luce, ha una massa 1000 volte più bassa di quella dell’ elettrone ) per determinarne una modificazione della sua struttura spaziale- tridimensionale, con conseguente generazione di differenza di potenziale della membrana cellulare e da qui formazione di un impulso nervoso che, una voltagiunto alla corteccia cerebrale, viene integrato con quello di altri milioni di cellule retiniche e trans-mutato in immagine. Ancor più complessa ed affascinante è la nascita del pensiero all’ interno del nostro cervello. Da un’ iniziale “confluenza” di impulsi nervosi nell’ ambito di determinati circuiti dell’ ideazione e del linguaggio si passa, nel momento in cui il pensiero, l’ idea, il ricordo , diventa per noi nitido e definito, alla contestuale sintesi di un polipeptide che prima non esisteva all’ interno dei nostri neuroni e che costituisce “ la materializzazione”, la trasformazione di un’ energia: il pensiero, in materia. Resta sconosciuto chi o che cosa fa nascere e confluire i segnali nevosi che poi daranno origine al pensiero, come tali impulsi si aggregano, si uniscono Potrei continuare ancora a lungo con questi affascinanti esempi, ma mi fermo qui. Pensate solo, per concludere con questi dati, che ogni 3- 5 giorni rinnoviamo completamente tutte le cellule di rivestimento dei nostri Apparati, ogni 3 mesi quelle del nostro sangue e delle nostre ossa, ed in capo ad 8- 9 anni tutti i componenti cellulari di tutte le cellule del nostro organismo ( anche quelle del Sistema Nervoso considerate perenni ) sono totalmente rinnovati: in pratica della massa corporea che avevamo 9 anni fa oggi non né rimane più niente, però noi ci riteniamo sempre noi…., i nostri pensieri, i nostri ricordi, i nostri affetti sono gli stessi….. per tutta la nostra vita…. praticamente uguali a 9 anni prima, abbiamo sempre le stesse idee, ed abbiamo anche la stessa conformazione fisica, mentre di “fisico”, della massa che avevamo 9 anni prima non rimane più niente.
Ecco perché “alla lunga” il nostro corpo è più resistente e molto più funzionale del cemento, dell’ acciaio; perché è in continuo e costante rinnovamento. Ciò che dopo 80 – 90 anni di vita si mantiene e si perpetua di noi non sono le nostre molecole, cellule, o tessuti, ma solo le informazioni per costruire e rinnovare tali componenti e per svolgere le varie funzioni a cui questi componenti: cellule, tessuti, apparati ecc. sono chiamati a svolgere.
Ecco, da questi pochi esempi, cari F.F., vedete bene come LA BELLEZZA sia l’ elemento dominante, vedete come tutti i fenomeni vitali si compiono attraverso la bellezza… e ricordate le parole del ns. rituale: “ che la bellezza lo irradi e lo compia”.
Dopo tali considerazioni non può non stupire la perfezione a cui tende la Natura, e non si può non pensare, intuire, che al di là della massa fisica vi sia qualcosa’ altro, qualche cosa di più profondo, di più spirituale, trascendente, ed indissolubilmente legato al corpo. Un ‘ entità che lo ordina e lo emana a sua immagine: io credo che il
CORPO SIA L’ EMANAZIONE DIRETTA DELL’ ANIMA
Molte volte mi è capitato nella mia professione di assistere un malato morente e di accompagnarlo fino al momento del trapasso. Mai però mi sono soffermato ad osservarlo, come invece mi è successo qualche mese fa con mio padre, con occhi diversi, cercando di comprendere la sofferenza interiore, il travaglio, che si ha prima dell’ istante supremo. E’ stupefacente osservare come la morte gradualmente si impossessa di un corpo. Le funzioni vitali progressivamente si affievoliscono, diminuiscono fino a cessare e contestualmente il corpo inizia, quando solo formalmente risulta ancora vivo: l’ attività cerebrale è infatti già cessata, i riflessi nervosi sono assenti e l’ E.E.C. è piatto, la sua disgregazione: le estremità diventano fredde, immobili; la circolazione si arresta completamente in periferia ed in tutti quegli organi non essenziali, la diuresi si arresta, il ritmo cardiaco prima accelera e poi progressivamente rallenta sempre più…, il respiro si fa pesante, affannoso, penoso… fino ad una espirazione finale prolungata e “liberatrice”. Alla cessazione delle attività vitali le fibre muscolari si bloccano e si irrigidiscono ( c.d. “rigor mortis”) , i batteri intestinali ( presenti nel colon ) proliferano e “digeriscono” l’ intestino, il freddo ed il progressivo disfacimento si impossessano del corpo: fino a ridurlo dapprima ad un ammasso putrido ed informe, ed infine in polvere… . E’ una disgregazione, un disfacimento graduale che inizia e si compie contestualmente all’abbandono dell’ Anima. Processo speculare ed opposto si ha nella Nascita. Appena l’ ovulo femminile viene fecondato inizia un’ attività frenetica. Le cellule si moltiplicano e si differenziano vertiginosamente. Già dopo 10-15 g.g. è presente un cuore pulsante, sebbene ancora in forma embrionale. Lo “spirito vitale”, l’ Anima se volete…., invade da subito questo microscopico ammasso di cellule, che già si muove, cresce e si sviluppa; e progressivamente si rapporta, si adatta, si integra ed infine anche modifica ( ed è a sua volta da subito modificato ) con e dall’ ambiente che lo circonda.
Io sono sempre stato convinto di questo assunto:
così come ha postulato A. Einstein: E=mC2 ( dove C= velocità della Luce) così se sostituiamo Anima=Energia e Massa=Corpo abbiamo:
ANIMA=CORPO x G2 ovvero: CORPO= ANIMA G2
dove G= mi piace pensare sia il nostro GADU , che va letto “al quadrato” e che rappresenta quel valore, quel “quid” che tiene unite le cellule e le fibre tra loro, che impedisce la disgregazione, che dà la vita……
E ora vorrei fare un altro passo, vorrei andare oltre…. Così come possiamo, attraverso un percorso di conoscenza che riguarda tutto il ns. intelletto: parte razionale ed irrazionale, pervenire alla conoscenza del trascendente, così anche il
CORPO COSTITUISCE UN MEZZO, UNA VIA ALLA CONOSCENZA DEL TRASCENDENTE, DEL GADU
in effetti l’ Anima ha a disposizione un buon mezzo per conoscere il G: il Corpo.
Le modalità “corporali” per poter intraprendere le vie della conoscenza trascendentale sono molteplici. La più comune, e sovente anche la più misconosciuta, è la pratica di uno sport, e particolarmente di quegli sport che hanno un’ elevata componente di “ricerca, soprattutto di ricerca della perfezione”. E’ nello sport che, attraverso la ricerca dell’ armonia e perfezione del e nel movimento del corpo, l’ Anima perfeziona se stessa, e può giungere così a livelli di conoscenza superiori. Tra i vari sport che ho praticato, sicuramente le Arti Marziali rappresentano delle discipline che più di altre sono idonee ed orientate a questo tipo di ricerca. Kara-Te- Do= via della mano vuota (e vi assicuro che le analogie con il ns. 2° grado sono molte e molto interessanti ); Ju-Do= via del corpo flessibile; Ai-Ki-Do= via dell’ unione con il Ki ( dove Ki= energia interiore ): in tutte queste vie (la radice Do significa proprio “via” ) la parola non si usa mai, non si fanno mai ragionamenti razionali o speculazioni mentali. Si viene educati a mantenere una mente “piatta”, simile ad uno specchio d’ acqua ferma, riflettente. Concentrati solo sull’ ascolto, sulla conoscenza e l’ educazione del proprio corpo si può pervenire ed in effetti si perviene alla conoscenza interiore. Si deve rimanere totalmente focalizzati solo sul corpo, sui segnali che ci manda, su ciò che ci comunica, su come risponde alle nostre domande. I maestri di queste discipline ci insegnano che quando noi, con tutta la nostra essenza interiore, saremo diventati tutt’uno con il nostro corpo, allora e solo allora ci saremo ricongiunti con il nostro sé, con il nostro trascendente. Ovviamente ciascuno sport ha una sua modalità, una sua via, per perseguire questo obbiettivo. In questi ultimi anni, ad es., ho praticato e sto praticando nuoto con regolarità e sto realizzando che un’ essenza di questo sport sta nel perseguire un rapporto armonico e di unione tra il ns. corpo (e successivamente anche il ns. essere) e l’ acqua= elemento primordiale e vitale.
Ma queste “vie dello sport”, rappresentano solo una delle tante modalità “corporali”. Ve ne sono naturalmente anche molte altre; e tra queste anche LA DANZA.
Ricordate i Dervisci, i danzatori sufi che ci hanno mostrato, nell’ambito dell’ ultima Gran Loggia, la loro danza trascendentale ? Se la giunta del G.O.I. ha ritenuto di farli esibire in Gran Loggia non era certo perché considerava la loro danza un girotondo innocente…….anche certi tipi danza, ovvero una danza fatta in certo modo può condurre, molto più e molto meglio di altre, attraverso il corpo, ad una modificazione del livello della ns. coscienza, fino ad uno stato di trascendenza. Qui come nelle pratiche sportive, non si parla, la mente è assente….., è solo attraverso i movimenti circolari di ampiezza variabile, attraverso ciò che la nostra massa fisica in questo modo ci trasmette che si può pervenire al GADU.
E, per concludere con gli esempi di modalità corporali, vorrei farvi riflettere su un’ atto corporale che tutti noi abitualmente pratichiamo e che può condurci a “vedere” ( ovviamente se impariamo e sappiamo vedere), per alcuni secondi il Trascendente.
Mi riferisco alla congiunzione carnale con la nostra perfetta polarità contraria : ovvero all’ATTO SESSUALE. Provate, cari F.F., a concentrarvi per un attimo e cercate di ri-pensare a cosa si prova durante un orgasmo. Anche ora, guarda caso, la mente scompare…., si annulla, la parola è assente. Se avete dei pensieri, preoccupazioni, distrazioni a volte basta lo squillo di un telefono…. ) che tengono la mente attiva o che la richiamano all’attività l’ orgasmo non arriva, anzi si allontana, vi sfugge. Viceversa se vivete con pienezza l’ atto sessuale l’ orgasmo arriva e ti inonda completamente, non vi potete opporre…., vi trovate avvolti, anima e corpo, in un estasi totalizzante che vi pone, anche se solo per pochi attimi, in connessione diretta con i piani superiori del vostro essere, con una trascendenza che va oltre il piano terreno. Del resto, se ci pensate, è giusto che proprio nel momento in cui vi è l’ unione piena e totalizzante con la vostra compagna, alias perfetta polarità opposta, si manifesti, a voi ed a lei congiuntamente, il trascendente, il G. Questo è, infatti, il momento in cui, potenzialmente, vi è l’ origine, la generazione, di un nuovo corpo, nel quale il G elevato al quadrato andrà ad albergare dando luogo ad un nuova vita. Da questo momento in poi l’ Architetto, il grande Architetto, avrà il suo bel daffare, poiché un ovulo fecondato è solo un pacchetto di informazioni ( il DNA dei genitori ricombinato ) da de-codificare, e nient’altro. La spinta, l’ input, a de-codificare tutti questi geni che, alla fine, daranno luogo ad un corpo completo e finito comincia ora: comincia la vita e non può che esser guidata da un Architetto che sa il fatto suo, che nell’ attuarlo sarà sicuramente saggio ( che la saggezza illumini il suo lavoro….. ) e che userà la bellezza per compierlo ( che la bellezza lo irradi e lo compia ).
Anche nei nostri rituali il corpo è utilizzato, in sinergia con l’ intelletto e con l’ immaginazione, come mezzo per percorrere la via del perfezionamento interiore. Le varie posizioni dello stare all’ordine in ciascun grado, i segni, le deambulazioni, le posizioni nello stare seduti, costituiscono tutte delle modalità corporali che, prima che qualsiasi parola possa essere proferita, predispongono il nostro spirito ed educano il nostro intelletto ai vari tipi di ricerca interiore proprie del grado in cui si sta lavorando. Dobbiamo innanzitutto conformarci a ciò che il nostro corpo, con la posizione assunta e/o con il movimento che esegue, ci suggerisce e ci ispira; dobbiamo in altre parole essere prima di tutto il nostro corpo. Da qui si deve partire per la nostra ricerca, da qui parte la via.
Per concludere, io credo che il corpo non rappresenti soltanto un valido mezzo, non costituisca solo una via per la ricerca interiore per il ricongiungimento con il proprio sé, con il trascendente. Io penso che sia di più , penso al
CORPO COME TEMPIO INTERIORE, COME TEMPIO DELL’ ANIMA
Penso sia il tempio dove risiedono il nostro intelletto, la nostra immaginazione, i nostri ricordi, la nostra consapevolezza, la nostra spiritualità, la scintilla divina che ci tiene vivi, la nostra anima. Credo che corpo ed anima siano imprescindibili ed indivisibili. Dove c’è l’ uno c’è anche l’ altra, se uno si disgrega anche l’ altra svanisce. E se si ammala uno si ammala anche l’ altra, e viceversa…..
La Medicina psico-somatica, disciplina che sta sempre più affermandosi in campo medico e che prevede una diretta corrispondenza fra squilibrio psichico e malattia del corpo, costituisce una sorta di validazione scientifica di un’ intuizione ( iniziatica?) già nota da tempo. Esiste un habitus, un tratto caratteriale, una personalità, tipica per ciascun tipo di patologia, cioè di malattia del corpo. Così il soggetto aggressivo-competitivo è più portato ad ammalarsi di malattie cardio-vascolari ( Infarto del miocardio; Ictus cerebrale ); quello introverso-depresso è tendenzialmente un gastro o colon-patico; un soggetto ammalato di tumore non mostra quasi mai segni di aggressività, né è totalmente privo, si presenta di solito mite e remissivo, a volte addirittura sereno, quasi fosse rassegnato al suo destino di auto-distruzione.
Arriverei ad affermare che il corpo costituisce l’ OLOGRAMMA, la proiezione, la rappresentazione spazio-temporale tridimensionale della nostra interiorità , della nostra anima. Come in un ologramma, ogni singolo componente del nostro corpo contiene e riporta l’ intera “informazione” e specialmente la bellezza della nostra anima; poiché quest’ ultima si identifica e coincide con il nostro corpo. E così come la nostra anima è per noi sacra ed inviolabile così deve esserlo anche il nostro corpo. Il sotto-titolo di questa Tavola doveva essere: “grida la carne”. E la domanda è: come può una massa fisica gridare? Come può avere voce? La mia risposta è: la carne grida perché la carne siamo noi……. perché ci rappresenta nel piano fisico con tutta la nostra interiorità, e grida esattamente come gridiamo noi quando soffriamo o gioiamo. Per questo “la carne”, ossia il nostro corpo, va ascoltato, rispettato e considerato sacro esattamente come la anima. Poiché in esso vi è tutta la saggezza del GADU che l’ ha concepito, tutta la bellezza della Natura che l’ ha compiuto e tutta la forza della Vita che lo tiene saldo; il tutto per il bene di tutta l’ umanità ed ala gloria del Grande Architetto dell’ Universo.
Mauro Foschi