Il Pentalfa

La figura geometrica del pentalfa è anche nota, in ambito esoterico, col nome di Stella Fiammeggiante in lingua italiana, Flaming Star in inglese, Etoile Flamboyante in francese e Estrela Flamejante in portoghese.
Le prime tracce del pentalfa si trovano nella scrittura cuneiforme dei Sumeri (prima dinastia di Ur) ove un glifo con forma simile al pentalfa aveva il significato di “angolo, recesso, piccola stanza”.
Presso gli Antichi Egizi il termine Stella Fiammeggiante indicava Sirio, detta anche Stella del Cane, la più luminosa nella volta celeste; essa precorreva le esondazioni del Nilo e per tale motivo era considerata la stella più importante della volta celeste. Sirio, che stava alla base di tutto il sistema religioso egizio, era venerata con il nome di Sothis e associata a Iside. Gli Egizi tenevano Sirio in così grande considerazione che buona parte delle loro divinità erano, più o meno direttamente, associate ad essa; è evidente, per esempio, la connessione iconografica con Anubi, dio della morte dalla testa di cane. […]

LE CATTEDRALI ESOTERICHE

C’è un lungo filo rosso nella storia dell’umanità. Un filo la cui origine si perde nella notte dei tempi ma che, almeno per fissare le idee, potremmo fare iniziare, all’incirca, con lo sviluppo delle prime civiltà nella Mezzaluna Fertile: Egitto, Mesopotamia, Fenicia. Da lì il filo prosegue e passa per l’Antica Grecia, per la Magna Grecia, per Roma e per le Gallie. Continua con gli Gnostici e, negli anni del crollo dell’Impero d’Occidente, va avanti per opera di pensatori del calibro di Severino Boezio e dei filosofi di Bisanzio. Lo raccolgono i Sufisti arabi, ma qualcosa resta incastonato anche dalle parti del lago di Como. Riappare in Palestina, se ne impossessano i Templari e lo riportano in Francia. E, poco dopo, è un fiorire di meravigliose cattedrali, chiese e abbazie in quantità tale che, si dice, in soli tre secoli viene estratta più pietra in Francia che in tutto l’Antico Egitto ai tempi dei faraoni. E intanto, a questo filo, se ne intrecciano altri. Quello della Cabala, dell’Alchimia, dell’Ermetismo. […]

I NUMERI PITAGORICI NELLA SCIENZA MODERNA

Non tutti i matematici amano Pitagora, talvolta neppure quelli che si occupano di teoria dei numeri.
Per esempio lo scozzese Eric Temple Bell, nel suo libro “Men of Mathematics” [1], pur riconoscendo che Pitagora ha introdotto la dimostrazione in matematica, dando così ordine ad un insieme di regole praticate empiricamente, afferma che “la sua opera ha importanza per il progresso della matematica solo se distinta dal misticismo bizzarro del numero, di cui egli rivestiva le sue speculazioni cosmiche”. Di regola, Bell non mostra simpatia per le affermazioni esoteriche dei pitagorici, ne’ per quelle dei kantiani che si riferivano allo spazio come alla forma dell’intuizione pura ne’, tantomeno, per quegli astronomi matematici che, quasi un secolo fa, annunziavano che il Grande Architetto dell’Universo è necessariamente un matematico puro.
Secondo lo studioso scozzese, “Il più notevole, in tutte queste appassionate dichiarazioni, sta nel fatto che degli esseri umani, non più sciocchi di noi, abbiano potuto pensare che esse avessero un senso”. Ciascuno è libero di pensarla come vuole e, d’altra parte, Bell non tratta troppo bene neppure Georg Cantor, attribuendo la sua “follia” (in realtà soffriva nemico”, il matematico Kronecker, che pure ne esce malconcio. […]

La corda al collo

(Estratto da Irène Mainguy, Simbolica Massonica del terzo millennio: da 3 a 7 anni; illustrato da 125 figure e 20 tavole di Henri-Jean Deguillemain e Amis; edizione italiana a cura di Paolo Lucarelli; traduzione di […]

Simbologia della Caverna

S. C. 1:. S. C. 1:.R :. L:. Pitagora n. 856 all’Oriente di Taranto Il tema da trattare non è semplice, ma ho voluto occuparmene per metabolizzarlo io e provare a viverlo assieme, in quanto […]

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